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TESTO Chiamati tutti ad essere amici

don Michele Cerutti

S. Mattia (14/05/2024)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Il piano di Dio non si può arrestare e deve proseguire. Il figlio della perdizione, Giuda Iscariota, si è ucciso, preso dal rimorso di aver venduto Gesù per pochi soldi.

C'è un vuoto da colmare, Gesù stesso lo vuole riempire. Mattia occupa quel posto.

Ci possono essere dei vuoti da occupare e ne sappiamo intravvedere la necessità?

Tutti ci lanciamo in iniziative importanti per i nostri figli perché questi siano realizzati, ma ci domandiamo a fronte delle capacità che un giovane dispone, dove queste possono essere meglio canalizzate per coprire dei buchi che si sono venuti formando nel servizio dei fratelli e dove anche lui può sentirsi realizzato.

Mattia viene scelto e ci dice Atti che il suo nome è estratto a sorte.

Una chiamata è sempre inspiegabile non è frutto di nostri meriti, ma per una disposizione di Dio e Lui solo ne conosce il motivo.

A noi il solo compito di pregare. Infatti la chiamata di Mattia scaturisce, più che dal gesto di tirare a sorte, dalla preghiera che sale a Dio, perché sappia mostrare che tra i due candidati qual è la Sua scelta.

Il bisogno di Dio è quindi avvertito dagli uomini che rispondono con la preghiera.

In questo brano troviamo il segreto di ogni vocazione che è risposta alla chiamata di Dio.

Giuseppe detto Barsabba esprimerà il suo amore per il Signore in altri modi.

Pensate questi veniva chiamato il Giusto. Tutto ciò è la dimostrazione che Dio ha per ciascuno un percorso diverso in cui ci si può esprimere.

Tutti siamo chiamati amici. Gesù utilizza questo termine in un contesto di alto tradimento dove c'è anche Giuda che viene chiamato amico.

Gesù esprime ancora una volta la forza del suo insegnamento quando afferma la beatitudine della mitezza e della misericordia

Si trova, infatti, davanti a dei traditori come quelli che ha di fronte e lo sono bene o male tutti visto che quando Gesù dice che c'è uno di loro che lo tradirà essi si domandano con insistenza: sono forse io. Questo dimostra come covassero il tradimento e avessero paura di esseri scoperti. Giuda esprimerà questo suo sentimento da lì a poco, ma tutti, tranne Giovanni, scapperanno.

Gesù in quel contesto mostra veramente la sua mitezza e la misericordia davanti alle nostre povertà ci chiama ancora amici.

Dacci la forza Signore di capire che solo tu sei capace di chinarci davanti alle nostre miserie e aiutaci a essere uomini e donne in grado di essere, a nostra volta, espressione della tua amicizia. Amen.

 

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