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TESTO Figli amati gratuitamente

Paolo De Martino  

Battesimo del Signore (Anno B) (07/01/2024)

Vangelo: Mc 1,7-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni 7proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Gesù è cresciuto ed è diventato un uomo. Dopo anni di normalità, finalmente decide di uscire allo scoperto.

Ci saremmo aspettati una rivelazione potente e inconfondibile (guarigioni di massa e miracoli a ripetizione!) e invece si mette in fila tra i peccatori.

Sceglie una via diversa e scandalosa, una via a cui rimarrà fedele per tutta la sua vita e che lo porterà ad essere ucciso: in fila con i peccatori al Giordano, crocifisso in mezzo a due delinquenti sul Calvario. Amico lettore, fai piazza pulita delle attese di gloria e di potere. Come vedi, fin dal primo passo, è chiaro che il cammino del Maestro si snoderà su sentieri inattesi e sorprendenti.

Per i primi cristiani questo era un episodio imbarazzante. Avrebbero voluto non raccontarlo ma era accaduto davvero. Per questo i vangeli, hanno cercato di addolcire l'episodio (Giovanni non lo riporta proprio).
Battesimo

Gesù si è fatto battezzare ma non ha mai battezzato. Interessante vero? Per Gesù non sarà importante battezzare ma perdonare. Allora non è importante il gesto che ha fatto ma il senso del gesto. Chi è il battezzato? Un uomo “immerso” in Dio.

Il Battesimo sarà il punto di svolta della vita di Gesù. Da questo momento inizia la sua vita pubblica, la sua predicazione.

"Battezzami, Giovanni", gli dice Gesù. Quasi un incoraggiamento per chi, di fronte a Lui, sente le gambe tremare. Un passaggio di testimone. Gesù, partendo dal fondo, andrà fino in fondo.

Quello di Giovanni era un battesimo di penitenza, destinato a lavarsi dai peccati. "Convertitevi e fate penitenza" era il grido di Giovanni. La novità è che Dio non è come dice il Battista. Dio è amore. Dio ama... e basta. Non vuole nulla in cambio per amare, non vuole sacrifici, non vuole penitenze. Questo è il Dio di Giovanni il battista. Il Dio di Gesù Cristo invece ama gratuitamente. E' questa esperienza che lo distacca dal Battista: di Dio non c'è motivo di aver paura.

Gesù da questo momento andrà per la sua strada. Sarà un Dio totalmente diverso da quello del battista. Da ora in poi, per il resto della sua vita, Gesù porterà a tutti quest'amore che lui stesso ha toccato, vissuto, sentito e sperimentato.
Segreto

Gesù ha un segreto che col tempo sarà compreso da tutti: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Gesù è forte perché si sente amato. Gesù può essere Gesù solo perché amato dal Padre (ecco il battesimo!). Il battesimo non è un po' d'acqua sulla testa, ma è l'esperienza di essere immersi in un Amore che fa funzionare la vita. La vita cristiana è la possibilità di lasciarsi amare e di amare, cioè la possibilità di vivere il Battesimo.

Dio in tutto il vangelo parla solo due volte: qui e nella trasfigurazione. Qui per confermare il Figlio nella sua scelta; là per rivelare la gloria di questo Figlio, perché lo ascoltiamo e diventiamo anche noi come lui.

Queste parole sono risuonate anche per noi nel giorno del Battesimo. Quel giorno anche a noi una voce ha detto: Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento.

Lo garantisce un'espressione emozionante di Gesù: «il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me» (Gv 17,23). Che bello sapere che Dio ama noi come ha amato Gesù, con la stessa intensità, la stessa passione.

Per ognuno di noi c'è stata la stessa dichiarazione d'amore: Figlio, amato, mio compiacimento.
Figlio

E' la prima parola. Essere figli di Dio non è una commovente metafora, ma una condizione reale, una realtà attuale da prendersi alla lettera: lo siamo davvero ma ci rendiamo conto?!

Il battesimo ci ha resi effettivamente ed efficacemente “partecipi della natura divina” (2Pt 1,4). La nostra vita prolunga la vita trinitaria sulla terra. Che bello sapere che per Dio siamo tutti figli unici! Non ci ama in maniera indistinta come nessun genitore ama genericamente “i figli”. Dio ci ama singolarmente, uno ad uno. L'amore non generalizza mai. Ogni uomo, ogni donna è il prediletto di Dio!
Amato.

Amico lettore, Dio ti ama alla follia indipendentemente dal tuo agire (d'altra parte non è questa la qualità dell'amore di un padre e di una madre verso i propri figli?). Dio ti ama prima che tu agisca, prima di ogni tuo merito, che tu lo sappia o no. Il suo è un amore immeritato, preveniente. Dio non ti ama perché sei bravo e buono ma amandoti ti rende bravo e buono.

Un certo religiosità ha fatto insinuare l'idea che Dio ama ma a certe condizioni. Ecco la novità portata dal cristianesimo: Dio ama e basta! Questa verità sconvolgente costerà la vita a Gesù di Nazareth. Per noi che spesso siamo abituati ad amare, nella speranza di essere amati questa è davvero una bella notizia!

Ecco il senso del battesimo dei bambini: indipendentemente da come agiranno nella vita, Dio gli ricorda che sarà sempre suo figlio, amato alla follia, senza condizioni.
Mio compiacimento.

E' un termine bellissimo, che deriva dal verbo “piacere”. Dio sembra dire: “tu mi piaci, mi fai felice, è bello stare con te”. Dio si compiace di me: che bello! Ogni mattina appena svegli dovrebbero risuonare nelle nostre orecchie queste parole: Tu mi piaci! Nonostante tutto, tu mi piaci!

E' bello sapere allora che Dio ama per ciò che siamo. La conseguenza è che siamo chiamati ad amare nostra moglie, nostro marito, i nostri figli per ciò che sono e non per come noi vorremmo che fossero.

Non affanniamoci allora a scovare Dio tra le nubi del cielo o nei miracoli. Amico lettore, se vuoi incrociare lo sguardo di Dio, ora sai dove cercarlo. Cercalo dove Lui ha scelto di lasciarsi incontrare. Cercalo nel vicino di casa insopportabile, in quel figlio malato da accudire, in quella persona che ha deciso di negarti il saluto, nel principale che non perde occasione per farti sentire inadeguato, in quel genitore anziano di cui devi prenderti cura...

La bella notizia di questa domenica? Dio sa cosa c'è nel nostro cuore. Lui è al nostro fianco. Ha scelto quel posto. Cerchiamolo lì e scopriremo che Lui ci ha già trovato.

E' appena uscito il mio nuovo libro: "Dio è felicità" (Ed. Paoline)

 

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